lunedì 19 gennaio 2009

Capitolo 16, ovvero UMA DECLARAÇÃO DE AMOR PURO.

Come é pura e primigenia l'amicizia che mi lega alla mia adorata Lise Goossens.
Si badi bene, penso che i lettori che mi seguono siano intelligenti e mi conoscano sufficientemente bene per sapere che se fossi in procinto di parlare di uno dei miei soliti due di picche non avrei iniziato il mio post cosí, con una frase cosí sdolcinata e teneramente ingenua; al piú, avrebbero letto un incipit di questo tenore: "Un'altra volta. Ancora. Che palle. Ma é mai possibile che non riesca a combinarne una giusta? Comincio a essere stanco."; avrebbero quindi sospirato sconsolati e avrebbero iniziato a leggere un necrologio di autocommiserazione come spesso faccio.
E allora, come mai ho iniziato a scrivere questo post in questa maniera, con bomba iniziale e paletti di lettura immediatamente successivi? Presto detto.
Ora sono nel mio nuovo quartinho portuguesinho, ho appena sistemato una macchinata di lavatrice, ho felicemente e copiosamente evacuato, per marcare la zona, ovviamente, e scambiato due chiacchere con i miei nuovi coinquilini. Adunque, ora sono davanti al computer e scrivo perché finalmente si é compiuto un mio piccolo simpatico progetto. Espressi il desiderio ai miei amici europei di ricevere da parte loro una paginetta, un'idea, un'opinione di CHI IO FOSSI. Pensieri in totale libertá, senza fronzoli né nascondimenti. E per rimarcare l'idea della piú totale libertá che desideravo, ho detto chiaro e tondo a loro di scrivere ipsorum lingua, per potersi esprimere al meglio e affinché io non possa capire quasi niente, tal per cui non rimanga influenzato da ció che avessero scritto.
Come voi ben sapete - basta guardare il post precedente a questo - ho passato esattamente 16 giorni a vivere con la mia adorata Belgio 1, dando luogo ad una convivenza un po' particolare e in ogni caso ad un'esperienza assolutamente nuova per me: vivere con una ragazza, e condividere gli stessi luoghi e tempi. Ora, non me ne abbia la mia sorellina, ma evidentemente vivere con una persona che si conosce da poco tempo, alla fine, perché di 5 mesi si tratta, di un paese diverso dal mio - il Belgio appunto - con una cultura diversa dalla mia - la fiamminga - significa affrontare una vita - seppur breve - veramente diversa. Non foss'altro che lei é stata sin da principio la ragazza che piú mi ha affascinato e per cui ho provato un debole serio. Per concludere, lei é stata una delle persone a cui avevo chiesto di produrre questo piccolo documento, e lei mi ha detto che alla fine della convivenza avrebbe provveduto. Ed eccoci qui. Un documento in neerlandês di cui ho capito poco, quando non niente, e che parla di me. Chiunque vorrá tradurre qualcosa, mi invii i risultati. O forse no. Non sono sicuro di voler sapere cosa mi ha scritto. Lei in fondo alla mail in cui c'era questo foglio, mi ha scritto due parole. Non le posteró. Mi piace pensare che mi voglia bene. In ogni caso, le due tre parole che ho capito del testo le metto in fondo in traduzione. Buona lettura.

Lieve lezer,

Naar alle waarschijnlijkheid begrijpt u deze taal niet, waarin ik schrijf. Dat komt omdat u Italiaans bent, of toch Zuid-Europees. Mijn vriend Stefano heeft mij gevraagd iets in mijn taal te schrijven over hem. Het lijkt misschien nutteloos, maar ik doe het toch maar.
Stefano Loi is een Italiaan uit het noorden, zo één die wel van de Turken houdt, maar schijt op de mensen uit het zuiden van zijn eigen land. Om niet te spreken van de Spanjaarden. Zoals elk goed opgevoed Vlaams meisje heb ik mijn irritaties en kritische kijk. Hier wil ik echter niet over uitwijden. Stefano is iemand die met zichzelf in zijn hoofd zit, een jongen die te jong is voor deze wereld. Het is geen dromer. Dat laatste gaat zelfs zover dat hij niet graag droomt, en als het ware beslist om niet te dromen. Ik weet dat hij er altijd zal staan voor mij, dat ik hem gelijk wat kan vragen en dat het niet enkel is omdat ik mooier en beter ben in zijn hoofd dan in werkelijkheid. Nog niet zo lang geleden heb ik ontdekt dat ik hem ook alles kan zeggen. Hij zal nooit alles begrijpen, hij zal het nooit altijd goedkeuren, hij zal altijd zijn gedacht zeggen. Maar hij zal het aanvaarden. Ik denk dat het een natte droom is van hem om dingen te zien staan in een taal die hij niet begrijpt, maar wetende dat het over hem gaat. Ik voel me een beetje belachelijk dat ik dit hier allemaal schrijf in feite. Ik ga dan ook nu maar stoppen. Ik wil u zeggen, lieve lezer, als u dit ook eventueel aan het vertalen bent voor Stefano, dat ik hem oprecht graag heb, dat hij een persoon is die ik nog zal terug zien in de toekomst, dat hij een vriend is. En dat ik weet dat dat ook langs de andere kant geldt.
Bedankt en het ga u goed.

Een groet van Noord-Europa, mijn kant van de wereld.

Lise


Lieve lezer = Caro lettore (?)
Mijn vriend = Mio amico.
Schrijven = Scrivere.
Taal = Lingua (?)
Om niet spreken van de Spanjaarden = Non parlare con lui degli spaniardi (sono strasicuro).

Direi che c'erano anche altre parole abbastanza chiare ma le ho trascurate, in fondo questo é un blog e non un laboratorio di filologia fiamminga.
Che dire, non ho intenzione di andare a cercare quelle due-tre parole chiave che potrebbero dare una svolta alla comprensione, mi sembra che le motivazioni che ho posto al fatto che volevo una pagina come questa siano abbastanza chiare. Adunque, non mi resta che parlare ancora un poco di lei, ma non troppo, vi ho giá tediato abbastanza con i discorsi su di lei.
La convivenza é andata perfettamente, siamo stati bene assieme e una volta abbiamo anche dormito assieme. Certo, la tentazione di abbracciarla e stringerla forte era - ed é - troppo forte, ma forse per una volta avevo capito che non fosse il caso di calcare la mano cosí. Mi ricordo una memorabile cena a casa di amici in cui mi si suggerivano le strategie per la conquista di lei - dal piú classico "falla ubriacare" fino al "non fare niente per tre settimane e alla quarta spacca" - e io che mi immaginavo dietro a lei a fare e a disfare... niente di tutto ció. Durante una conversazione mattutina, mi lasciai sfuggire una citazione della mia amatissima Kölsch: panico e mi giunge una richiesta ufficiale di scambio di informazioni, ossia, chi ti piace contro chi mi piace. Pongo una clausola per l'accettazione della richiesta: ristorante e offro io. Accettata. Sera del 4 gennaio: adesso i nodi vengono al pettine, pensai, e la serata sembrava veramente da resa dei conti. Si ride, si scherza, si mangia. E ci parliamo. Mi sputtano con la Kölsch, ma non dico tutto, anzi, lo stretto necessario. Tocca a te. Io... non scriveró nient'altro su quella cena. Dopo di che, siamo andati al Bairro, ci siamo bevuti un drinkino, e lí é cominciata un'altra storia. Di due persone che si vogliono bene, ma che non possono, o forse semplicemente non vogliono, amarsi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Tazza,
lasciare il lettore a metá di un racconto, non sta bene...
Che ti ha detto esattamente la tua ex coinquilina a quella cena? Rendici partecipi delle tue vicessitudini...
Spazza

kazam82 ha detto...

Ho fatto voto che non avrei divulgato la questione, a maggior ragione su un circuito internet come questo blogghe, che é seguito anche qua da qualche amico itaerasmus. E poi, godiamoci il momento... non sapere quasi niente di quella sera aggiunge quell'incognito che fa raggiungere al romanticismo puro del racconto vette immense... ti diró caro spazza, questo post é uscito veramente bello, mi emoziono io stesso ogni volta che lo rileggo... Spero di vederti presto qui in portogallia!
S.

Valeria Magoni ha detto...

Ringraziami per aver dato filologia romanza due volte... mi ci hanno ficcato anche un po' di grammatica delle altre filologie... e poi ho la mia casellina “strumenti traduzione” tra i preferiti di mozilla!!!


Cari lettori,

probabilmente non capite questa lingua in cui scrivo. Questo perché siete italiani, o comunque sud-europei. Il mio amico Stefano mi ha chiesto di scrivere qualcosa nella mia lingua su di lui. Può sembrare inutile, ma lo faccio comunque.
Stefano Loi è un italiano del nord, ??? turchi, ??? le persone nel sud del suo paese. Per non parlare degli spagnoli. Come ogni ragazza fiamminga ben istruita, mi infastidisco perché ho uno sguardo critico. Non voglio soffermarmi su questo. Stefano è uno che vive nella sua testa, un ragazzo troppo giovane/bambino per questo mondo. Non è un sognatore, non gli piace sognare, ???????. So che ci sarà sempre per me, che mi può chiedere ciò che è normale e altro, e che sono “molto di più” nella sua testa che in realtà. Da poco ho scoperto che posso dirgli tutto. Non potrà mai capire, non potrà approvarmi sempre, sarà ???. Ma egli accetterà. Penso sia un sogno bagnato di lui (NDR: scusami, questa sicuramente non è la traduzione giusta ma mi faceva troppo ridere!!!) vedere le cose in una lingua che non capisce, ma sapendo che parla di lui. Mi sento un po’ ridicola a scrivere tutto questo, in effetti. Ora vado, ma fermi. Lasciate che vi dica, cari lettori, se eventualmente tradurrete questa lettera su Stefano, che se dal futuro mi guarderò indietro vedrò che è mio amico. E so che è vero.
Grazie e buona notte.

Un saluto dal Nord Europa, la mia parte del mondo.

Lise

Anonimo ha detto...

"evacuazione" a parte, davvero romantico Ste...quasi mi commuovevo anch'io...
ovviamente voto per un happy ending...qualunque esso sia...
;)