giovedì 27 novembre 2008

Capitolo 13, ovvero UMA CABEÇADA CONTRA UMA PAREDE DENTAL parte 2, ou seja CURSO RAPIDO PARA OBTER UM DOIS DE ESPADAS.

Ti é piaciuta la storiella Macqui? Sí? Perché...? Perché ti nascondi dietro il cuscino?
DEVI PIANTARLA DI RIDERE UNA VOLTA PER TUTTE HAI CAPITO? Ok, va bene, vado avanti. Allora, prova a spiegare come posso desenvolver questa strategia BOTTOM UP(TM). Te ne sarei grato, potrei proffrirti qualcosa in cambio, tipo... non so, un lampione? Un trattore? Un cespo di insalata? Una tegola impolverata? Vada per la tettoia. Anzi, ora che ci penso, fai cosí, mettiamola sul gioco di ruolo, ma non metterla proprio sul tuo personale, in fondo ogni persona é diversa dalle altre, quindi non é che devi ragionare su come io potrei provarci con te ponendo il caso che tu sia interessata, quanto fai come se fossi una tipa piú o meno qualunque al Bairro Alto, e vediamo cosa ne tiriamo fuori.

Allora, dopo un dialogo di circa venti minuti, ho tratto delle conclusioni, che ora propongo al vaglio della platea di ascoltatori per vedere le reazioni e percepire le risate da lontano. In primo luogo il mio amore primate mi ha confermato, per vie traverse, la questione delle miriadi, quando non miriagrammi, di segnali che inviano le tipe quanto si rivelano interessate. In primo luogo, lo sguardo. Abbassano appena gli occhi, tipo settimana enigmistica al "Trova le differenze", e questa é sempre la ventisettesima differenza che nessuno trova mai e che neanche le soluzioni a pagina 43 riescono a far intendere, quel rapido movimento di 1,5 millimetri verso il basso per disegnare un arco con gli di 2,3915 gradi che forse é piú percettibile per la massa d'aria spostata, tipo fiatella leggera di bambino di 14 mesi mentre dorme; dopo di che un ulteriore "segnale" é tipo una torsione della colonna vertebrale che ho provato a emulare ma senza alcun successo, da cui ho tratto l'impressione che sia un gesto unicamente femminile dato che é complicatissimo, tipo che volteggiano il collo verso il disegnando una curva che... cazzo é veramente difficile da spiegare, come se appoggiassero la testa su un cuscino immaginario alto quindici centimetri posto sulla spalla sinistra, ma non appoggiare come quando ci si lancia sul cuscino con aggressivitá quando si ha sonno, ma tipo sfiorarlo dal margine sinistro accludendosi verso il centro... secondo me tu che stai leggendo ci stai provando, e non ci stai capendo molto e/o hai fallito il movimento. Tranquillo, non sei sfigato; io mi sto facendo venire la scoliosi per riuscire a farlo.
Poi il meglio. Se la tipa é interessata veramente, inizia a non rispondere alle boutade della controparte maschile, ma ride come una scimmia, portandosi le mani verso la bocca e non dice piú niente. Al che sono ammutolito, e non per dire alla mia migliore amica Marti che mi piace, ma perché sono rimasto allibito da tanta idiozia in un gesto solo. Pace, ognun per sé e Dio per tutti. E mi immaginavo io come novello Casanova che in realtá mi reputo uno dei piú grandi umoristi della terra, e alla fine non becco niente ma fatturo gli shows. Alla mia sprovveduta domanda nata dalla scarsa considerazione che ho di me stesso come produttore di cazzate, la risposta emersa era una cosa come bisogna parlare di cose di scarso valore e tenore energetico, diciamo l'insalata rossa della comunicazione, che ne so, tipo ma che cosa ci sará mai dentro questo shot? Ah sério? Maddai, e a te piace? Ma a te che cosa piace bere? Io non capiró mai fino in fondo tutto questo... un giorno sperimenteró e trarró conclusioni, che ovviamente finiranno qui. Per la gioia di tutti, grandi e piccini.
E poi alla fine c'é stata la rappresentazione della faccenda in un unico atto.
Immaginiamo che io sia al Bairro. Ridi scherza e tracanna un po' con gli amici, arriva la ragazza che mi piace, o ne conosco - attenzione, questo é il livello di gioco Master, solo per i piú scafati, e soprattutto non tentate di fare quello che sto per raccontare a casa, é pericoloso - una completamente ex-novo nel sopraddetto luogo. Dopo le canoniche frasi di circostanza, comincio a dire qualche stupidaggine - evidentemente, piú é stupida la stupidaggine piú successo si riscuote, ma d'altra parte i discorsi che abbiano un minimo di tenore sono fuori luogo - e poi attenzione, deve partire rapidamente il primo drink, offerto ovviamente. Uno shottino da Sergiano, il migliore di tutto il Bairro. Esci fuori, riprendi a dire idiozie come se piovesse. Giá a questo punto si puó cominciare a trarre qualche risultato: se la tipa non ride, ti ha zanzato il primo drink, si inventa una scusa idiota e va a parlare con un altro, lascia perdere. Ma mettiamo che questa sera - sempre comunque in questo gioco di finzione - mi stia andando bene. Figo, comincia a piacermi. La tipa mi rimana agganciata, i miei amici, come delle vere faine, lasciano il campo poco alla volta per quella complicitá a base di birra che ci contraddistingue. Consiglio importante: alla terza volta che passa un querfru, ou seja um vendedor de flor indo-paquistão, dimostra alla tipa quanto vali nella lotta greco-romana, non nel jetkwondouatá, perché con quello il tuo nemico lo affossi in un colpo troppo rapido e lei potrebbe pensare che hai solo avuto fortuna nel colpirlo nel suo punto segreto di pressione Hokuto Gemmy tra la rosa e la giacca smunta, invece dei prenderlo, farti anche colpire, gridare come un ossesso, vedere sangue sgorgare a frotte, rubargli le rose, calciarlo via a pedate, ma trattenendogli i denti come un feticcio vittorioso, un po' come farebbe The Bride, guardare le rose, fare come per offrirgliele a lei che nel frattempo ha gli occhi enormi e lucidi per aver visto il suo eroe ammazzare di legnate lo straniero che ammazza i bambini italioti e ci ruba il lavoro (tutti i miei amici me compreso vorremmo vendere rose farlocche a Lisbona, d'altra parte), ma alla fine non dargliele, buttarle per terra, calpestarle e dire, con voce baritonale tipo Paul Newman, ehi piccola, te sei troppo bella per queste rose 50 centesimi e te le vendo tutte... al che lei non risponde e comincia a ridere come un gibbone impazzito. In quel momento, mentre lei danza inconsapevolmente, bisogna trovare il momento, o per lo meno la rotazione giusta di lei ridente, e porre il LIMÃO(TM).
Ok, recuperando un po' le fila del discorso, in sostanza dopo il primo shottino continuo a contare stronzate, scusate la volgaritá ma quando ci vuole ci vuole, alterno dieci, quindici minuti di idiozie ad uno shot, e man mano che il numero degli shot aumenta bisogna parlare a questa degradata - ops scusate - a questa signora sempre piú attaccato al suo viso, fino quasi a sfiorarle il naso, e ovviamente poi le labbra. Ora, traiamo prima delle battute finali ancora qualche conclusione. La faccenda, che inizialmente era uno struggle for the lemon, é diventata una gara di resistenza all'alcool e un travaglio per il mio portafogli. E non é detto che lei ci stia o meno. Bene. Altra considerazione. Io normalmente la sera fumo un po' di sigarette, poiché qua in Portogallo le serate durano molto piú che in Italia, e come sappiamo esiste quel terribile circolo vizioso tipo birra chiama paglione, paglione inaridisce la gola e chiama shottino e/o birra, e poi con la gola con umiditá tropicale non si puó rinunciare al piacere di un altro po' di tabacco, alla fine la bocca é, per citare una simpatica barzelletta, un bacio appassionato tra un portacenere e una distilleria; applicando il tutto a due persone che si trovano a una distanza di pochi centimetri l'una dall'altra, e diciamo in condizioni molto simili, insomma, il risultato minimo pensabile é una sorta di centrale nucleare esplosa nello spazio di pochi centimetri.
Alla fine i consigli grosso modo erano questi, e io li appresi bene. Il punto piú chiaro di tutti soprattutto era uno: falle bere queste ragazze. Falle bere. Falle bere. Falle ubracare. Stendile a colpi di alcool. Prendile per la gola, anzi, per il fegato e falle tue. Intanto pensavo... ma questo non é l'incipit di ogni stupro di classe nobiliare che si conosca? Tant'é, non mi porró troppi problemi. La lezione l'ho appresa. Ora il mondo é mio. Le regole sono poche é chiare: bere, dire stronzate, bere, testa vicina, bere, LIMÃO(TM), e ogni tipa puó essere tua, anche se stai giocando in quel momento a Europa Universalis III moddato Magna Mundi 1.26, grandissima release... fantastica!
Grazie Marti, ti sono debitore, so che mi hai dato i consigli di cui avevo bisogno, aspetta che ti bacio il collo che ti fa il solletico ghghghghgh non gridare tu mi perfori il timpano diamine va bene presto ti offro da bere, ma senti i consigli valgono anche per te? Quasi quasi un pensiero «ciabatta che vola» va bene va bene me ne vado ciao grazie ancora tesoro ti sono debitore.
Quel giorno era un giorno bello. A parte l'incontro con la mia prossima vítima sacrificial, non era successo niente di particolare, e non sapevo perché mi sentivo veramente galvanizzato; forse l'associazione tipina tedesca con consigli di menina macaquinha, e la certezza di aver avuto informazioni certe circa lo sviluppo del mio futuro sentimentale - non che abbia storie in ballo, ma le info di quel giorno erano come le istruzioni per costruire un castello Lego di 100,000 pezzi - mi rendevano felice.
E fu sera, e fu mattino, e fu sera. Uscii, come ogni buon prolifico, proficuo e fruttuoso venerdí sera. Ero con i soliti amici, particolarmente idiota probabilmente data la galvanizzazione del pomeriggio prima. Manco a dirlo, a minha nova vítima sacrificial non l'avevo vista, la lezione che dovevo fare non c'era, e avevo studiato tutto il giorno. Ma chissenefrega - per ogni rimando a questa espressione colorita ed aulica, si veda il capitolo 8 di questa seconda parte -, usciamo, facciamoci qualche drink e alla fine vediamo cosa succede. E dunque tante risate, qualche piccolo show, niente di trascendentale e la serata va. Ero quasi giunto alla fine della serata quando giunge una persona non misconosciuta, che conobbi qualche settimana prima, e che si era prodigata in una scenetta strana. Costí chiamasi Marie, un'altra, ennesima Marie, tedesca, sguardo particolare... descriviamola un po' meglio. Alta un metro e... diciamo... circa due citofoni, due e mezzo via, abbondiamo, capello corto, biondo, un po' di polvere sulle gote, occhio piccolo e furbo, bel sorriso, piercing al labbro inferiore, fisico a modino, insomma, non passa a dirla tutta indifferente, ma é lungi da quelle bombe sexy di cui normalmente mi invaghisco. Dunque, costei la conobbi a casa di tal Jerome, un tipo tedesco fuori come una mina. Vedevo che andavano in giro assieme, ogni tanto si limonavano, niente di che pensai, ma questa attaccó bottone di far suo. La gag fu che trasferendoci - gruppo di quindici persone - da casa di Jerome al Bairro, con questa ci parlo, e mi sembra una tipa cosí fuori che quasi mi spaventava. E dulcis in fundo, questa si prende una libertá che in altre occasioni avrebbe procurato - a lei o chi per essa - taaaaaanto sangue e dolore. Allora, io piego sempre la mia sciarpa in un modo molto preciso, ou seja: piego una volta per il lungo per RINFORZARE, dopodiché piego una volta per il corto per MISURARE, passo il quarto di sciarpa dietro il collo circa alla sua metá, con la piega sul lungo RIGOROSAMENTE VERSO L'ALTO, affinché non passi aria per la fessura procuratasi, e congiungo il lato con gli estremi, che si trova RIGOROSAMENTE SULLA DESTRA, ché se fossi mancino starebbe ovviamente sulla sinistra, con il lato piegato sulla sinistra, facendolo passare per l'interno; infine, tiro gli estremi verso il basso, cosí che ARMONICAMENTE la sciarpa copra il collo intero e anche quei lembi di sterno che lascio sempre scoperti per il mio gusto di portare magliette o felpe aperte davanti, e cosí che la sciarpa stia ordinata al suo posto a lungo; se il nodo si allentasse un po', é sufficiente tenere il circolo della sciarpa sul collo e tirare gli estremi verso il basso, come se fosse una cravatta, cosí che torni nella posizione iniziale. Questa ragazza mi guarda e mi dice, ehi man, ma come porti la sciarpa? Aspetta che arriva mami e te la sistema. Non avevo parole: questa mi apre la giacca, mi toglie la mia sciarpa tenuta a modo, la apre tutta, prende un estremo e lo usa come perno per far girare la sciarpa intera sul collo, come se fosse un rotolo di carta igienica da porre sul cilindretto di cartone al centro. Orrore e dannazione, questa alla fine della fantastica arrotolata pone l'ultimo estremo nel meandro di giri della sciarpa, e blocca tutto con un po' di colla UHU. Risultato di questa porcheria: ho il collo piú spesso del cranio, la temperatura al gargarozzo che raggiunge i 318 gradi Fahrenheit mentre lo sterno é diventato un nido per pinguini, e sto terribilmente scomodo. Grazie mami, anzi, dankeschön... sei benvenuto, man. E va a limonarsi il tipo Jerome.
E dunque mi ribecco questa tipa, che nel frattempo é pure diventata mia amica in caralivro. In un secondo, piú o meno consapevolmente, decido che é l'ora di mettere in campo la scienza che fino a quel momento mi era stata insegnata. Ricordiamo: bere, dire stronzate, bere, testa vicina, bere, LIMÃO(TM). Ciao come va come non va, dopo i primi problemi di switching language, ci troviamo sull'inglese, e si parte con il gioco. La faccenda é facilitata dal fatto che siamo entrambi giá un pochettino alticci, meglio, ne gioverá della comunicazione. Inizio a dire qualche stupidaggine, la risposta é positiva. Dopo cinque-dieci minuti scatta il momento del drink offerto, vai di sciottino e nessuna potrá mai dire no. E la povera preda ci casca. Vai di Tequila, ma pura perché il sal e limão non portano bene, il sal si rovescia e il limão solo a fine attacco. La strategia dell'attacco frontale pare funzionare, la tipa é avvezza, la cavalleria sfonda la prima trincea e la fanteria a seguire dilaga prepotentemente, il primo attacco é un successo, adesso rinserriamo i ranghi e puntiamo direttamente a Colonia. Con la scusa di essere un sardo sordo, pongo prima le mie cavitá auricolari, e poi direttamente il mio faccione al sapore di Chanel Egoiste praticamente ad un passo dal suo nasino. Vedo un piccolo fungo nucleare nascere nell'interstizio tra le nostre cavitá orali... spero non abbia mutazioni genetiche negative per tutto questo. Torniamo fuori, sigaretta, ridiamo, scherziamo, la tipa non si tira indietro, stasera vado sul sicuro. Dopo altri dieci minuti, é l'ora del secondo sciottens, e secondo me sará quello del colpo di grazia. I miei carrarmatini viaggiano con tonnellate di lucido da scarpe per marciare per la germania conquistata... sí, stavolta me la senta, e grazie a questa introspettiva l'alcool in corpo mi si riassorbe in un lampo. Sangue freddo, tecniche valide e giá sperimentate, entriamo nel locale. Cosa ti bevi? Mah non so cosa mi proponi? Mah cambiamo un po' ti andrebbe della vodka? Mah, dipende da che tipo di vodka hanno e che qualitá ha... mi vorrei portare le mani in faccia... mami va in giro vestita con quattro cenci e si fa le menate che la vodka ti fa venire malditesta il giorno dopo? dio mio sei mezza fuori ed ad un passo dal livello "straccetto" e la vodka ti fa venire il cacotto? Tranquillo zio, sangue freddo, stasera si somatizza tutto. Eristoff? Dai non é male, niente mal di testa, é una vodka discreta, non trovi? Io voglio una birra. Eh no tesoro, non mi puoi scoprire il fianco cosí, non mi cambi alcoolico all'ultimo secondo, perché io ti faccio una bella brincadeira... si noti, nel frattempo il grado di intimitá misturato al compagnonnage fa in modo che io ci sto attaccato e lei non si ritrae spaventata, e con i miei modi da ippopotamo un po' alterato quando le faccio brincadeiras e lei se la ride la sballottolo come una maraca, tanto lei é fulminata...
E scatta la brincadeira: tu vuoi una birra? E allora visto che tanto i soldi ce li mette il papi, come si direbbe in Brianza Alcoolica, ti spari lo siottions di vodka per gradire - tanto non dici "lo butto via" - e una birra, ma tu vuoi un imperial, e io ti mando una caneca, per gradire. La bomba alcoolica é tale che con la fortuna che mi ritrovo cadi a terra stremata e inagibile. Via di vodka, vai che é tutta salute - la mia - e adesso viene il bello... la strategia diversiva della vodka funziona, le trincee dei tedeschi sono sfondate, si aspettavano un attacco frontale e invece con una nuova selva di artiglieria a tiro incrociato soffrono grandi perdite; i genieri tagliano il filo spinato e spostano i cavalli di Frisia, mentre i miei uomini attaccano in fronte e la cavalleria offre un diversivo sui lati. La strategia é perfettamente armonica ed efficiente, le linee sono sfondate... lei ride. Io un po' meno. La brincadeira me l'ha fatta lei. Oltre le trincee, c'é una parete dentale serrata di tutto punto che impedisce l'afflusso del LIMÃO(TM). Per i veri intenditori, questa situazione si puó riassumere con la famosa, indimenticabile espressione francese "Route Barré"(TM).
Lei ride. I miei denti apprezzano le vibrazioni date dalle risate della sconveniente ragazzetta alemanna. Mi viene improvvisamente un grande mal di testa, e l'alcool che era stato riassorbito dal processo di galvanizzazione piú dietro, in realtá si scopre essersi solo nascosto e riemerge con prepotenza per richiedere il suo tributo di fegato. L'esercito é nel panico. Il diversivo sul collo non parte neanche perché ha la sciarpa legata alla Bibendum, come giá m'era capitato. Dankeschön, mami. Gli attacchi si susseguono ininterrottamente per svariati minuti, alternati a risate isteriche di lei. Prima del tracollo finale, propendo per una ritirata strategica e la firma di una tregua. Usciamo, diciamo altre due stronzate. Ma niente tregua,non sia mai: il canonico "cornuto e mazziato"(TM) doveva capitarmi anche stasera. Noi, amici con due birre, siamo lí fuori quando arrivano tre scimmioni amici di lei, che, nei fatti, la rapiscono mentre lei convenientemente si lascia portare chissá dove. Io celermente torno dai miei amici, lievemente alterato. Ma neanche piú di tanto, in fondo, devo ammettere che le tecniche sopraffine che il mio amore un po' deforme mi ha insegnato, e che per questo battezzo ufficialmente come "tecnica del gibbone urlatore ubriaco", hanno funzionato. Sono arrivato a pochi millimetri dal tanto agognato Limão. Ovviamente ho buttato via un sacco di soldi, un sacco di energie, ed ero anche un po' stanco. Ma che si vuole, é il gioco delle parti. E cosí, bel bello, me ne sono tornato a casa. Triste, ma felice.



Ora, além de tudo, ma come diavolo si arriva a contare i millimetri dal LIMÃO(TM)? Diamine mi devo ripigliare, ma tanto....

2 commenti:

Valeria Magoni ha detto...

Sei un cretino. dovevi tirarle, a quel punto, una martellata sui denti con una bottiglietta di bacardi breezer. gli incisivi si sarebbero spaccati con conseguente aumento dei millimetri di LIMAO.
Principiante...

NonnoHenry ha detto...

- "Sei un cretino. dovevi tirarle, a quel punto, una martellata sui denti con una bottiglietta di bacardi breezer. gli incisivi si sarebbero spaccati con conseguente aumento dei millimetri di LIMAO.
Principiante..." -

Quoto, riprendo e sottoscrivo...ma io avrei utilizzato una bottiglia di Jack Daniel's...quella con la confezione d'alluminio...piena.