lunedì 15 settembre 2008

Capitolo 2, ovvero AINDA BEM-VINDO, SOU A TUA MELHOR AMIGA, A BUROCRACIA.

Appena avuto tempo di ricordarmi chi sono e cosa ci facessi in Portogallo, ho iniziato a cercare di capire cosa dovessi fare di importante nel periodo che mi separa dall'inizio delle lezioni. Essenzialmente gli obiettivi sono due, il primo, piú importante, é comprendere l'essenza ultima del SNS, o serviço nacional de saúde, cosí che possa procurarmi le mie insuline senza per questo doverle portare volta per volta dall'Italia; il secondo obiettivo, meno urgente, é quello di completare gli adempimenti dell'universitá per gli ERASMUS. Decido, dopo aver sonnecchiato come si conviene dati i recenti avvenimenti, di concentrarmi completamente sull'affaire insulinico: decisamente il piú importante e faticoso.
Parto dalle informazioni che giá ho: per fruire del SNS bisogna avere un cartão de residência temporânea, tipo un visto, e va fatto al SEF, o Serviço de Estrangeiros e Fronteiras; con quel documento bisogna andare in un Centro de Saúde, cioé un ASL, e farsi registrare. Dopodiché bisogna trovare un medico di base, presentarsi educatamente altrimenti a letto senza wurstel(tm) e farsi fare una ricetta, con la quale andare in farmacia e ritirare sta catzo di fialetta di insulina. L'idea di fare tutte queste cose mi fa pensare che forse é il caso di farsi inviare dall'Italia l'insulina, piú comodo e semplice, ma dato che desidero conquistare il mondo allora forse é il caso di comprendere anche SNS, insuline, farmacie portoghesi e medici di base.
Armato di tanta buona volontá, telefono al SEF, dato che prima di tornare in Italia giá ero stato nei locali del SEF, dove mi hanno rimbalzato violentemente dicendo che dovevo prima prenotare al telefono per poter ottenere il visto. Telefono, e con la tecnica del giaguaro lusofono sparo centoventi parole all'ora in una lingua tutta mia che peró pare ai piú comprensibile. Bene, quando dico all'empregada che sono italiano e ho bisogno del cartão, lei mi dice che ho sbagliato tutto e che non devo rivolgermi a loro ma alla Câmara Municipal di Lisbona, che provvederá a registrarmi eccetera. Va bene, saluto e cerco qualcosa in merito a questa Câmara. Ovviamente il sito internet offre ben poche informazioni, ma almeno c'é un numero a cui chiamare.
Ora, mettiamo subito le cose in chiaro, chi mi conosce sa bene quanto io non sopporti telefonare, quindi immaginino lo sforzo psicologico che ho compiuto per fare tutto ció: Erasmus significa anche questo, svegliarsi presto la mattina per telefonare al comune di Lisbona.
Dunque telefono e inizia la trafila dei rimbalzi. Inizio a raccontare la mia solita tiritera, piú o meno bom dia, queria uma informação, eu sou um estudante italiano e preciso do cartão de residência temporânea, como posso fazer para tê-lo? Si noti, avessi detto cose cosí, dieci e lode, invece penso sia impossibile poter trascrivere la natura delle cose che ho detto, in una lingua incredibile che peró sembra venisse capita: il problema al solito ero io che non capivo 'na ciolla di quello che mi dicevano se non dopo una trafila infinita di eh? O que? Desculpe? Ah, sim sim. Insomma, la prima tipa mi passa un altro ufficio, mi risponde uno/una che dopo che ho detto Bom chiude la telefonata e mi passa un'altra. Alla fine un'empregada mi risponde con criterio e mi dice cosa devo fare: venire alla Câmara e fare sto certificato di Registo da União Europeia, che veramente non so dove e come sia comparso nei vari rimbalzi, ma si é sostituito al cartão di cui sopra. Posso venire ora? Erano le 11 del mattino. Sí, qua qualcuno lo trovi sicuro. Dove siete? A Entrecampos. Ah, in fondo a rua 5 de Outubro? No, nella porta dall'altra parte dell'edificio. Ok, que giro, arrivo subito. Fantastico, mi fiondo lí e aspettando solo un'ora e mezza per due persone davanti a me in coda riesco a fare il registo!!! Solo SETTE EURO CAZZZOOOOOOOOOOOO FORMIGONI DI LISBONA IO TI ODIO UN ALTRO CERTIDÃO DEL MENGA PER UN BOTTO DI SOLDIIIIIIIIIIIII MALNATO!!!! Ma in fondo non mi offendo piú di tanto, Lisboa gosta-me, e ainda mais aqui governa o PS, sete euros não são muitos para mim, e aqui podem ajudar a cidade que gosto. Que viva Lisboa! Tronfio del mio nuovo certidão, lo piego con perizia e lo pongo nella mia nuova custodia per o bilhete de identidade ispessendolo non poco. Ma é l'una passata, allora spesa rapida in un supermercato di entrecampos, ritorno con 3 litri di succo di frutta che ovviamente mi scoleró in due giorni, ma in fondo chissene, sono só 24 kcal*100 ml, quindi 720 kcal in totale, diviso 2 giorni sono 360, considerando che non mangio verdure perché non mi va di prepararle, insomma ci sta. Salgo in cattedra: non ho piú voglia di fare sacrifici per la mia insulina per oggi. Passo il pomeriggio e la sera a cazzeggiare, a chiaccherare con Isa e il suo ragazzo - credo si chiami Nuno, ha l'aspetto di un supersfighé e per questo lo trovo sí simpatico, mi pare che faccia il jazzista nella vita mpf fallito ma in fondo non é che me ne importi granché - con la simpatica gag che vado al centro commerciale a comprare un sistema 2.1 di casse per il pc cosí da far ascoltare ai miei amati vicini angolani un po' di sani IRON MAIDEN diamine e cuffie e microfono per usare finalmente skype.
E fu sera e fu mattina, e grazie ai miei superpoteri giaguarici decido che ho voglia di dormire e perdere tempo. Dovevo andare in universitá ma questa é questione che risolveró settimana prossima. Piuttosto inizio una storia molto interessante: trovare in che diavolo di quartiere e a che centro de saúde appartengo, e capire ove esso si trova. Impresa difficile, perché il sito del comune di Lisboa non me lo dice, Google Maps mi dice São Jorge de Arroios ma mi sembra strano perché per metterla alla milanese, e come se io che abito in quartiere Feltre risultassi nel quartiere di Loreto, insomma non mi fido fino a quando non penso ovviamente alla soluzione piú semplice: scrivere su google.pt il nome della mia via e "junta da freguesia", ovvero il distaccamento amministrativo. Il risultato é terribile: São Jorge de Arroios. Continuo a non fidarmi, o almeno, in veritá, a sperare che google si sbagli. Decido di chiedere alla mia farmacia di fiducia. Situazione simpatica. Due farmaciste, una idosa, un cicciotto italiota. Comincio a fare domande del tipo senti io ho bisogno di un medico che mi faccia una ricetta per l'insulina, ne conosci uno? Insomma, come posso fare? Beh cicciotto prendi queste pastigliette per regolarizzare as obras, e intanto iscriviti al centro de saúde. Mi dica gentile capoccia, dove devo dirigermi per ottenere ció? Dove abiti? Qui, rua Gonçalves Crespo 23. Ah, scusa collega farmaceutica, a chi appartiene quella via lí? E sale in cattedra la saggezza burocratica della signora idosa e faladora presente nella farmacia: ah sí qua é São Jorge de Arroios (gh) no aspetta vuoi dire che, no te lo chiedo per fare lo gnorri per fare una ricetta per una roba qui cosí, insomma, dove/da chi devo andare a farla? Beh, devi andare al Centro de Saúde, chiaro. Ah, che bello e dov'é? Beh, aspetta che mi ricordo... sí, in rua Aráujo. Fixe... onde fica? A Alameda. Gh. Inizio a sorridere dicendo no dai é uma brincadeira, cioé devo farmi 10 minuti a piedi e poi due fermate di metro? Eh sí, e si sorride per sdrammatizzare. No dai, una cosa migliore non c'é? Eh no. Vabbé, allora andró lí. Saluti e baci a tutti. Mi dirigo subito al posto, con quella naturale macchinositá data dalla misconoscenza delle strade. Entro. Vedo un rapaz seduto con una divisa. Mi dará delle info precise. Manco per le «biiip». Mi dice, predni un numerino tipo macelleria, e aspetta e parla con l'impiegata lí dentro. Attendo un po', parlo con la tipa. Una vegliarda che probabilmente fra un anno o due va in pensione e secondo me non durerá ancora molto a lungo. Le spiego il problema. Inizia a parlarmi in un portoghese a me incomprensibile e veramente me la vedo brutta, non capisco niente, dopo lunghe trafile di ehh? O que? Desculpe? eccetera rispondo sbagliato. Con la calma dei giusti e l'affetto dei cari(tm) alla fine riusciamo a quagliare la situazione. Finalmente, dopo aver tirato fuori tutti i documenti possibili e immaginabili, dopo aver dato ogni genere di risposta sbagliata, dopo aver capito ogni nefandezza possibile dalle parole della tenera e onesta idosa, riesco a iscrivermi al SNS!!! AVANTI SAVOIA!!!!! Bene, e ora? La ricetta? Il certidão? La mia iscrizione é attestata da un foglietto striminzito, ma almeno non l'ho pagato venti euro (crepa formigoni e la tua associazione di rimbesuiti); ho scelto come mio medico curante il dott. Alvares Pereira, che oggi guarda caso non c'é. Vado alché al piano delle visitedove trovo una persona che almeno mi parla piano e chiaro, cosí capisco che il capo non c'é, ma che é lui la persona adeguata a fare domande come le mie, mi chiede se ho necessitá immediata di insulina o meno, no, bene allora ti va bene fare una visita col capo na quinta feira? Sim, está bem. Mi rilascia un fogliettino con scritto piccolo cicciutinho italiota, ricorda che hai una visita con ALvares Pereira giovedí alle dodici, non mancare! E mi saluta. Finalmente. La faccenda insulinica é risolta con un 2-2 portogallo-tazza, adesso non rimane che la faccenda universitaria.

2 commenti:

NonnoHenry ha detto...

Beh dai Ste, un 2-2 fuori casa è risultato ONESTISSIMO!!!!
Comunque, hai mai provato nei momenti di incomprensione a sfoderare un tattico:

"MACCHECAZZOSTAIADDI'?"

Per me è come l'esperanto...con la corretta intonazione ti capiscono pure gli Inuit :D

kazam82 ha detto...

eheheh devo ammettere che non c'ho mai provato, ma provvederó presto e riferiró i risultati ;P