martedì 30 settembre 2008

Capitolo 6, ovvero FALAMOS DE AMIGOS E INIMIGOS: OS COLEGAS DO ERASMUS.

Dopo la rassegna degli amici in casa, con cui grandi progetti avremo per il futuro, é bene fare un'altra carrellata di persone che sono entrate a far parte della mia vita, o piú semplicemente, dei giri alcolici al bairro alto praticamente ogni sera, con buona pace di fegati e pancreas.
Stangalino Silvia, da Gattinara (NO): biondissima studentessa di giurisprudenza, grandi occhioni azzurri, fisico tonico e prestante tipico delle ballerine, purtroppo non molto alta (eufemismo). Conosciuta manco a dirlo attraverso Igor attraverso, a sua volta, una ragazza italiota di Reggio di Calabria insomma non é il caso recitare alberi genealogici. Sempre compita e puntuale, simpatica, ma comunque equilibrata; non detiene quell'atteggiamento esplosivo e quasi invadente delle persone dell'Italia del sud - men che meno os ladrões espanhois - ma non é molto incline alle feste erasmus, specie quelle con le inclinazioni piú disastrose.
Sua compare e amica Farioli Giulia da Busto Arsizio (VA), definibile dal termine "elemento". A differenza della precedente, piú incline ai disastri, alla danza sfrenata da disco, amante feroce del Gasoline di Milano (a buon intenditore...) e del suo trombamico - dato che alla domanda "é il tuo fidanzato" ha negato abbastanza convintamente, alla replica "é il tuo tipo" ha glissato con indecisione, visto che normalmente dopo ci sarebbe l'amico ma sarebbe qualcosa di riduttivo allora acho que trombamico seja a palavra correcta - Uolter, che nulla centra con la politica italiana, ragazza dall'aspetto particolare, con copiosi boccoli castani, sorriso sí pronunciato, bel fisico e discretamente pettoruta. Simpatica, estroversa - soprattutto nel modo di vestire - direi che per capire la sua stravaganza sia sufficiente richiamare l'attenzione sopra un paio di occhiali finti che ha comprato, di quelli che ogni tanto si vedono in giro, tipo modello fine anni '70/'80, di dimensioni circa doppie il normale, piú o meno come Sbirulino; ma non ci calco troppo la mano, la figliola parve offendersi o quantomento scostarsi dai pessimi giudizi che io e tal Alessandro (?) di Vittorio Veneto le abbiamo propinato. Vorrebbe trovare un lavoretto qua, e francamente approvo: perché le due graziose guerriere longobardiche hanno la bellezza di due - DUE! - corsi da seguire in un anno qui a Lisboa. Ditemi se non é una pacchianata.
Assieme a loro si muovono un nugolo abbastanza ampio di italioti ometti, di cui a stento mi ricordo il nome data la massa abnorme dei soggetti in questione. Ovviamente, per tutti questi, stare tra italiani o no, non fa alcuna differenza. É bello scoprire di essere una mosca bianca in erasmus.
Andiamo avanti nelle conoscenze. Parliamo ora di Tarzia Elisa da Viareggio (LU). Lei veramente mi piace un casino. Ma non nel senso che me la tromberei, cioé, insomma, magari anche sí, ma questo vale un po' con tutte, ma intendo allora OUT OF TOPIC reprise Elisa é una ragazza di-ver-ten-tis-si-ma, tra le piú simpatiche che abbia mai conosciuto: ride sempre anche quando il suo ascesso perenne la stava uccidendo, sempre a scherzare, un turbine: salta corre si aggrappa si lancia é il simbolo della gioia di vivere. Mi ha acchiappato piú che il cuore, la coscienza. Se per caso sono un po'triste, penso a quante risate ci siamo fatti pensando a "the morning has gold into his mouth" e a "to a horse made as a present, don't look into is mouth". La regina dei birhini. Non importa, in questa sede come sia fatta, quanto sia alta bassa bella o brutta, basta solo che ci sia. Veramente una Dancing Queen. Divago su una gag che ha il sapore dello storico: casa di lei, un po' di persone, jantar italiota per italianofoni o emitalianofoni volenterosi. Arrivo, ciao come va, ah ah cacca culo che ridere tanta simpatia. Piacere io sono Stefano piacere io sono José, mi fa un corputo omo che non si capisce bene che origini abbia, ma ció importa poco, basta non farlo incazzare perché direi che picchia forte. Lei ha un toppettino con mamas a tiro, e io non riesco a non levare il mio sguardo da porco maniaco da lí, e per la mia innata sinceritá, non riesco a non riferirglielo. Grasse risate, si inizia a disquisire circa il suo essere scarsamente pettoruta. Sta veramente per partire la battutona del genere ma sí c'avrai messo un rinforzino tipo cotone idrofobo quando lei, con ascesso a vista per le copiose risate che si stava facendo, mi riferisce cortesemente che lo sbabbaro altro non é che il suo fidanzato. Risate a crepapelle, caras vermelhas, il mio stato era porco tutto... la sensazione allo stomaco per la figura di merda é paragonabile a quando uno si beve alla goccia una pinta di piombo fuso. Saremo amici per sempre.
Proseguendo lungo il filone, varrebbe la pena citare la Piattola, cioé Berão Sara da Coimbra, una nanetta pettoruta antipatica come la morte ma in fondo simpatica come il famoso dito in quel posto perché ha cantato tutto l'album degli ABBA quando siamo andati al cinema a vedere quel capolavoro della cinematografia chiamato Mamma Mia!; altri inimigos sono i romani, di cui i nomi non mi ricordo, ma che traggono con sé tutta la simpatia primigenia della capitale; e poi aggiungerei molti italioti che evidentemente e fortunatamente ho evitato di conoscere o di approfondire la loro conoscenza perché li reputo veramente superficiali, insomma, la crema - e questa é verdade - degli erasmiani.
Concluderei questa parte assegnando il posto d'onore: Aloisi Edda dalla provincia di Rieti. Lei probabilmente é quella che piú d'ogni altra mi ha incantato per la bellezza. Si noti, sto per essere poetico come fui con la Mary Satolli, il che ci si augura porti bene stavolta e non male.
Dicevo, la Edda, nome sí particolare ma in fondo che importa della forma quando il contenuto é cosí grande, é, secondo me, la ragazza piú bella di tutto il circolo Erasmus. Chi mi conosce si aspetta una teutona biondissima altissima levissima estremamente pettoruta e un po' camionista, ma niente di tutto questo. Non particolarmente alta, capelli castani, occhi altrettanto. Il viso piú bello di Lisbona. Assolutamente puro, invulgar direbbero gli alfacinhas, come un piccolo genio della bellezza primigenia che si é risvegliato ed é sbocciato nei morbidi tratti della ragazza, sulle gote semplicemente perfette, sul naso a modo, sul sorriso e sulle fossette che scavano timidi pozzi di gioia sulla pelle appena temperata dal sole e dal vento di grecale. Mai una goccia di trucco sul suo viso, che al piú rovinerebbe la genuinitá del lineamento, mai un orpello o un vestimento che distogliessero gli occhi dal suo viso. Una ragazza semplice, simpatica ma non estroversa, a modo ma non invadente, sempre equilibrata e piacevole, interessata alle cose del mondo senza disprezzare quelle del campanile, insomma una persona dorata. Chiudo dunque cosí, con un pensiero che leggero vola verso lei, come una novella Afrodite che tanto mi fa sognare e brividi mi fa provare, conscio del fatto che non ne sono innamorato, ma dire che non mi fa provare intimamente emozioni sarebbe come un insulto alla sinceritá, e cosí, semplicemente, come sicuro le garberebbe, in silenzio mi addormento sperando che sia felice.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao caimano! ho scoperto il tuo blog! è uno spasso! without shadows of dubs direi! però ricorda di non provarci con le tipe/tope già occupate...con loro there is no trip for cats! eheh!
Ora anche tu quando vuoi non capire qualcosa puoi ricorrere a: "non capisco, sono straniero!" eheh!
Ciao granduto! -alex-

Anonimo ha detto...

Grande tazza,
ho visto il tuo blog, ho letto il sondaggio, ho votato che ne trombi più di una perchè credo nel potere del Catzo Italico. Diventerai O Rey Trapanador. Porterai al collo treccie di pelo femminile strappate coi denti alle tue vittime. E saranno multicolor (nerissimi, neri, castani, coloro paglia, biondi e... signori attenzione... ROSSIIII!!!!!! E al tuo ritorno tutti ti ameranno per questo.
Ora vado a prendere le mie pillole.
Enrico

Valeria Magoni ha detto...

sei il solito zerbino del cazzo... anche oltre confine