lunedì 29 settembre 2008

Capitolo 5, ovvero FALAMOS DE AMIGOS E INIMIGOS: OS VIZINHOS.

Dopo le vicende burocratiche che tanta parte della mia vita lisboeta stanno prendendo, ora é forse il caso di fare una rapida presentazione e descrizione delle persone che ho conosciuto qui addí il mio rientro dall'Italia: col sommo dispiacere di aver lasciato molte persone carissime con cui ho speso molto tempo durante il Curso de Verão, ho lasciato che la ruota facesse il suo giro e che nuove persone entrassero nella mia vita, io nella loro, accendo una candela e vedo mandela, insomma, molte cose belle sono capitate e capiteranno, e questi sono coprotagonisti con me di quello che sto combinando. Lascio volontariamente qualunque ordine cronologico per dedicarmi só alle persone, a prescindere da quando le abbia conosciute o quanto le abbia frequentate. Ovviamente questa trafila sará solo parziale in numeri e qualitá, le persone si conoscono col tempo e non di certo alla prima occhiata, ma visto che ho conosciuto ettolitri di umanitá in ogni sua forma, allora é il caso di lanciare pillole di conoscenza in merito a questo.
Adunque inizio parlando della composizione della mia casinha portuguesinha. Oltre a me, per ora la casa é occupata da questi personaggi: abbiamo la Izabel Ragoni, brasileira de Rio, che conobbi quando non sapevo parlare ancora portoghese, non capivo niente di quando parlava, e devo dire che ancora adesso quando parla non si capisce granché, ma ormai credo che io sia in grado di parlare solo con gli Alentejani. La nostra amica é un classe '83, quindi la piú vicina alla mia anzianitá lavorativa, carina, simpatica, solare, un po' bassina e col baricentro spostato in avanti a causa di sostenute protuberanze uscendi dal costato, occhi grandi e scuri molto espressivi, sorrisone trentadue denti. Ha solo un problema, oltre quello comunicativo sopracitato. É pervasa dalla saudade. Lei si sveglia presto al mattino, quando mi alzo normalmente é giá uscita, rientra dall'universitá, ci si scambia due parole e qualche brincadeira, poi si chiude in camera sua, attiva Skype o Voip e inizia a macinare ore e ore di telefonemas con tutta la sua famiglia, tutti i suoi amici, il suo ragazzo e la sua famiglia, il manicomio di São Paulo, il gattile di Fortaleza e la favela di Babilonia. Esce di camera mentre io sono giá alla fase post cena e inizia a raccontarmi che tem saudade, che ha sentito la nonna, ma non l'hai sentita anche ieri eh sí ma doveva dirmi delle cose vabbé capisco cosa hai fatto oggi? Investimento e statistica non ci capisco niente perché non ho le basi matematiche ma non me l'hai detto anche ieri? Ah sí ma fa niente insomma oggi avevo un compito e i tedeschi hanno fatto tutto ma io no sono disperata Iza ti voglio bene, io esco, anch'io ti voglio bene, mi spiacerá tantissimo dover lasciare la casa e te a fine mese, tant'é, sic transit gloria mundi. Chiosa: sta con un tipo che si chiama Nuno, lavora nelle produzioni jazz, pare uno sfigatone, ma alla fine ci siamo presi in simpatia.
Diego. Il Galego. Lo spaniardo. Fra' Diego de Jesus. Un ragazzo un perché. Magrolino, occhi chiari, capelli molto mossi e sempre per aria, personaggio da conoscere. Ammetto che ha infranto il mio odio atavico contro gli spagnoli, ma infatti per questo inizio a dividere La Spagna in Galizia, Asturie, Catalogna, Castiglia, Andalusia eccetera. Simpatico ma non invadente, si chiacchera con lui ma non sempre per cambiare aria alla bocca, esce poco per divertirsi molto, insomma, una persona pacata ma interessante e attiva. Solo per dire che tipo sia, era della gioventú socialista, ha perso acchito, mi ha raccontato che Zapatero per lui é una promessa mancata, che ha arrovinato il mondo del lavoro spagnistico, che ora ha ritrovato la fede e sta passando un momento molto cristoforo della sua vita. Non si incazza - quasi - mai e ha comprato una bibbia in portoghese. Un predicatore emipazzo.
Le guerriere di Poggio a Caiano. Iniziamo dalla Martina. É uno scricciolo di 20 chili esagerando, magra magra e bassettina, con due spalle da rugbysta bombato e le ossa a tiro; due grandi occhioni spuntano dal viso aggraziato e un sorriso cosí vivo che potrebbe estorcere un momento di felicitá anche a Cuordipietra Famedoro; tiene lunghi capelli neri boccolosi a cadere sulle spallone, come se fosse una nobile dell'antichitá. Mangia come un bove, é iperattiva, non sta un attimo ferma, anche quando legge, parla sempre, grida fortissimo, un turbine. La chiamo scimmietta perché le voglio bene, e passiamo ore spassosissime a fare brincadeiras, la prendo in giro, facciamo come se litigassimo, insomma, mi diverto un casino con lei. E diciamo che ha anche un bel culo, via. Studia lingue come la sua amica Elena, che descriverei come la controparte piú pacata e razionale della coppia. Elena é sempre molto ammodo, ordinata, precisa ma mai maniacale, parla con piú pacatezza e non urla, é piú diegosa in quanto al divertimento, mi ha insegnato ad usare Voip. Capelli biondi e finissimi, viso come se fosse abbronciato, pelle bianca come il latte. Diciamo che si potrebbe definire propriamente come la "brava ragazza", ma sia lei che la scimmietta non me la stanno ancora contando giusta... voglio vederle ben bene sbronze come sanno fare, e come giá mi hanno raccontato. Chiosa per la Lella: ha una soglia del dolore molto bassa e si impressiona facilmente. Evidentemente per questo non potrá mai partecipare al grande show "Guarda c'é tazza che si fa la bomba", ma penso non si perda niente.
Questo é il gruppo di persone che per ora vivono in casa. La questione poi é molto facile: entro la fine di settembre la Iza vai embora, e verrá sostituita da due ragazze spagnole. Io quelle non le voglio tra le palle. Infatti il piano mio vorrebbe essere quello di cambiare casa. Cosa facile si potrebbe dire, ma in realtá mi piace complicare le cose e allora pensavo di cercare casa con loro e andarcene tutti da un'altra parte, per fare una mega brincadeira ao Mário. Que giro...... Adunque inizieró a informarmi su case intere da affittare, secondo me risparmiamo pure. Alla ricerca della casa perduta, adunque.

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