domenica 3 agosto 2008

Capitolo 4, ovvero A PRIMEIRA DIA NA UNIVERSIDADE. UMA MANHÃ INTERNACIONAL.

Vado a letto felice e contento per la giornata di transizione, per tutte le cose importanti che sono riuscito a fare in questi pochi giorni e quantomento perché non é scontato riuscire ad acclimatarsi in cosí breve tempo. Quantomeno, sono felice perché mi gira bene. Citando Elio, lieto mi addormento - ebbro dei miei gas. E mi addormento pensando che domani é il grande giorno. Si inizia. Tazza torna alfine nel suo ambiente naturale, a universidade. Programma pre universitá: sveglia diciamo alle otto meno qualcosa, diciamo otto va e non prendiamoci in giro, bomba insulinica, 3 sorsi di succo di frutta tropical light só 24 kcal por 100 ml, doccetta d'ordinanza, 8.20 al massimo via di casa, 8.40 chego para a metro cidade universitaria, trovare dove si fanno i corsi e poi via alle telefonate. Evidentemente ancora una cosa normale non me la merito. Mi sveglio in orario, bomba e tropical succo com adoçante. Inizio a perdere tempo, tipo pensando al mais e menos. Decido che é il caso di lavarsi. Apro l'acqua, il rubinetto della microvasca di casa emette un ululato di desespero, gorgoglio pantagruelico, e poi silenzio. Guardo stupefatto l'origine di tanto show. Voglio il bis, quindi chiudo il rubinetto e lo riapro, ma niente show, solo tanto silenzio. Non puó essere, corro in cucina, apro il rubinetto, show come sopra, poi silenzio. Silêncio. Um fortissimo silêncio. Sto panicando mezzo nudo per casa. Mi giro in cucina. Vedo una caffettiera. CAFÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉ... taccio e quasi piango. Prendo il mio telemovel, mando un messaggio a Mario... Mario tenho um muito grande problema... aquí não está mais agua... o que é que posso fazer? Che nella sostanza é un'implorazione. Aspetto una risposta intanto che corro per casa dal panico. E intanto il tempo passa, il programmino di ier sera é andato tutto a cozze. Risposta di Mario, guarda che il contatore é lí, vedi se va, altrimenti hanno tagliato l'acqua nella zona intera. Sí mi sta bene ma ditelo almeno... per una volta Italia 1 - Portogallo 0.
Tanto ormai, tempo per lavarsi non ce n'é, quindi andiamo in giro con le cozze attaccate ai vestiti, ma tanto c'é poco da dire-fare. Scendo giú, caffé, mentre sorseggio nervosamente la barman inizia a parlare con una tipa, grazie al mio superpotere "Comprenção completa do linguagem portugues", intuisco che la tipa ha ricevuto un'informazione di prima mano per cui l'acqua é chiusa, ma forse la rimettono su per meia dia. Bene, ora che so che la solfa sará questa, la mia lezione avrá tutto un altro sapore.
Volo alla metro, 4 fermate e sono a Cidade Universitaria, e arrivo alle 8.55. Perfeito. Volo seguendo la massa di persone - una vera massa critica, al massimo 10 in tutta l'area - verso un edificio. Chiedo ad un poliziotto (ACAB) se l'atrio in cui mi trovo é a faculdade de letras. Mi capisce. Ehi grande! Mi sono fatto capire! Mi dice che non lo é e devo andare in un edificio che sicuramente non riusciró a trovare. Arrivo in un'altro edificio. Una menina mi chiede in inglese (avrá intuito la mia diversa origine dal fatto che guardavo l'ingresso come un astronave, o come i cavalieri dello zodiaco davanti alla casa di Gemini) se quella fosse la facoltá di lettere. Rispondo: non lo so, ma vai tra, ghe pensi mi, chiedo ad un altro empregado. Bingo! É questa. Da vero babbo faccio le cose a metá, perché: ora dove si trova l'aula del corso? Dove devo andare? Cosa fare? La tipina prende iniziativa, e chiede all'empregado di cui sopra. "Sei del corso di lingua portoghese estivo etc etc?". "Sí lo sono, andiamo". "Ti seguo. Se vuoi posso essere il tuo fedele compagno di viaggio. Che ne dici? Bau?".
Girato un angolo, vediamo un nugolo di persone che fanno caciara. Di ogni genere e tipo, da ogni parte del mondo, gialli neri bianchi; idiomi cruenti si intrecciavano in sonoritá vocali che potevano dar luogo ad incantesimi potentissimi e distruttivi, cosí come parole cosí dolci che avebbero potuto far rinsavire un moribondo. É il fenomeno della civiltá e della diversitá, un tesoro che tanti non sanno di avere, pochi vogliono, e molti odiano.
Ad un certo punto, mi guardo con la mia padrona e... dico Bau. Poi, vedendola un pó spersa nella massa di persone, le dico, guarda che sulla parete ci sono degli elenchi, quanto ci fai che ci troviamo il nostro nome? Bau. Vedo... curso inicial, non é il mio, curso elementar... O meu nome está escribido no curso nivel elementar - grupo um. Bingo! E soprattutto, in perfetto orario. Guardo la mia amica e le dico "Bau, Woof, Bark... Le Chuck" e lei risponde: "Mi dispiace caro amico, ma io sono nel corso intermedio... io il portoghese lo so parlare, mica come te bobafett italiano.". Ciao amica, é stato breve ma intenso. Perché nel frattempo una tipa con l'aria della capoccia sale su una sedia (potenti mezzi portoghesi) e inizia a chiamare: "Nivel inicial, grupo um!" E una decina di persone si muovono oltre la massa e spariscono. Chiama il mio gruppo per terzo. Mi giro, saluto la mia padrona come un vero Nerd, anzi meglio, come farebbe Zittino Bob, e vado oltre la massa, per arrivare lá dove nessuno é mai giunto prima. Peraltro, come si chiamava la tipa? Game Over, la prossima volta impari a chiedere.
Un donnone tipo Amalia Rodrigues guida il mio gruppetto di quasi dieci persone: io e le mie cozze, una giapponese vestita in maniera indescrivibile, percui anche se uno non capisse la sua nazionalitá dagli occhi a mandorla, lo capirebbe dai calzini di pizzo rosa altezza caviglia e ballerine, un enorme ragazzone dalla pelle nera come la pece, una uscita da piazza di Spagna, una anonima poco-appariscente-ma-se-fossi-un-po'-sbronzo-sarebbe-anche-molto-carina, un tipo in polo turchese che parla tantissimo in italiano, e finalmente una bella bella bella menina muito lindinha, occhio chiaro, capello biondo corto liscissimo, magra, alta poco meno di un frigorifero, vestita frugale, peccato per le solite ciabattine brasil che fanno macello. Ci sediamo in un'aula, intanto la capoccia parla con una tipa fuori. Butto da dove sono seduto un occhio in corridoio. Passano delle fighe aliene alienanti, non ho parole, ma dove sono finito, perché? PORQUEEEE???? Tant'é, la capa si mette a parlare. Em português, ovviamente. Peró si capisce, almeno, io capisco, qualcuno di piú, qualcuno di meno. L'insegnante si chiama Luisa, insegna in universitá da 24 anni, é una sgamata, emana un'aura tosta, si vede e si sente che é precisa e pervicace, insomma, una vera capa. Questa ci fará rigare dritto. Tá bem, arrivano i ritardatari babbi. Un tipo con una faccia da fulminato allucinante, emiparesi facciale, occhi iniettati di sangue, si deve esser fatto appena una pista tipo Super Gigante o bevuto sangue umano come Blade. Una tipa, vestita quasi come la giappi, che sembra abbastanza sclerotica, si siede tra me e l'italiota turchesevestito, i due iniziano ad attaccar bottone, si sono trovati, andiamo verso le 1000 parole al minuto in italospanico: lei é spagnola, volevo chiederle qualcosa circa i sacchetti, ma poi ho pensato alla mia salute e non mi ci sono avvicinato. Terzo ingresso, una similgiapponese ma vestita un filo meglio e col muso piú proboscideo, vestita a metá tra indiana jones e donnavventura, deve essere dell'altra sponda del mar giallo. Bene, arrivati i nuovi elementi, Luisa riprende a parlare, intortandoci sul corso. Bene, ora presentatevi voi. No catz io sono proprio a fianco a lei al margine dell'aula, non cominciare da me... gli dei della terra e dello spazio mi soccorrono. Inizia dalla giap rosapizzoincalzinata. Dovrebbe chiamarsi Megumi, ma mi perdonerá se non lo sapró dire prima di un mese. Semplicemente riderá. Io ho studiato portoghese per due anni, sono qua per imparare, parlare, comprendere... sí ho fatto i verbi, qualche tempo dell'indicativo e cosí via, in un portoghese il giusto comprensibile, cmq di basso livello. Nota sulla giapponese: ride sempre. La guardo, mi guarda e ride. Parlava con la professoura e rideva.Non sapeva una parola e rideva. Ascoltava gli altri parlare e rideva. Da lí a un'oretta e mezza saremmo usciti a prendere un caffé, e lei rideva. Sono rimasto basito. La prof fa intervenire la seconda persona: bella cosí che interverró per ultimo e mi godo la scena. Intanto a fianco a me gli itaspanici iperparlanti sono arrivati alle 1250 parole al minuto. É la bellissima sciabattante, Maribel, anche se si chiama Isabel. É germanofona, come la mia amica Bau. Parla bene in portoghese, brava. Ha studiato. Parola alla terceira rapariga: italiana, romana de Roma, vestita a modo, curata, occhiali da sole molto grandi. Si chiama Ughetta. Non posso non pensarci é piú forte di me e intanto che ascolto provo un misto tra indifferenza verso un nome cosí particolare, compassione per la travagliata infanzia che deve aver passato (me li immagino i suoi compagni di classe alle elementari e alle medie, quando non si va tanto per il sottile... Fantozzina!?!?!!? Ugaaaaaaaaaaaaa vieni qua ahahahahahahaha) e la stupidera per il nome in sé. Via, sono maturo, non facciamo i bambocci bau bau. Bau. Ha studiato portoghese per 6 mesi, 4 ore a settimana, se la cava bene. Muito bem, a palavra á quarta rapariga, e primo lato del ferro di cavallo é finito. Miriam, parla bene, aveva fatto il corso iniziale di portoghese l'anno scorso con la prof che ora ci troviamo davanti. La prof é spiazzata. La tipa parla bene e incalza. É serba, e ci sa fare. La prof pensa che potrebbe addirittura fare il corso intermedio. Tocca al lato dritto: il primo é Jorge, big papa, dal Camerun. Parla discretamente, sembra simpatico. Vedremo. Alla sinistra di Jorge, c'é donnavventura. Nome incomprensibile, lei tutta vestita in verde militare, é una kong infiltrata. Passa amabilmente 5 minuti a parlare di Macau, il posto in Cina da dove viene, con Luisa, su quanto sia strano andare in Cina e vedere strutture in stile manuelino e il nome delle vie in entrambe le lingue. Sim, interessante. Inizia il primo show. La parola passa a Marcus... mah, Blade sembra tedesco a questo punto. In realtá é italiano. Non sa niente di portoghese, sbiascica qualche parola in spagnolo. Forse solo io avrei fatto una figura pior. La prof inizia una filippica sul fatto che non condivide che il departemento da lingua e cultura portuguesa accetti italioti,spaniardi e catalogne nel nivel elementar anche se non hanno mai studiato portoghese, che abbassano il livello, che dovrebbero andare al nivel inicial, che aveva conosciuto una professoressa italiana che aveva studiato tantissimo ed era riuscita a stare al nivel elementar, che invece un'altra persona aveva fatto una settimana al nivel inicial e poi era scalata, ma aveva studiato un casino, muito trabalhar, vabbé vedremo come va fra un attimo. Ultimo lato del cavallo: il poloturchese inizia... italiota come me, parla in spagnolo, con qualche inserto portoghese. La prof ricomincia, ma lui insiste, ehi tipa sembra dire, guarda che a numero di parole al secondo ti frego... La prof abbandona il campo, vittoria tecnica al turchese. Penultima presenza tra noi, l'ispanica parolista, ma parla anche un po' in portoghese, ha studiato, usa qualche insert ispanico, ma la ligua diversa frena il vorace mulinare della lingua e del palato. Bene, ok, tocca a me. O ultimo rapaz italiano. Ehm, eu... não tenho estudado nunca o portugues... oohh.. mas, eu sou falar e escriber um pouco em portugues... il vero contrappasso dantesco per i parolai di prima: tre minuti per 9 parole, un record. La prof mi guarda un pó basito, sta per ripetere il solito discorso ma in fondo non le va. Tanto, dice, ora faremo un bel test, che in pratica é il test conclusivo del nivel inicial, chi passa sta, chi passa molto bene puó azzardare il passaggio di livello a intermedio, chi falla, game over, riparti dal via senza ritirare 20.000 lire. Os tres meninos italianos sono d'ufficio nei playout, saranno sorvegliati speciali. Ragazzi belli, prendete una penna, inizia o teste. Bello penso, sono qua per fare un corso di lingua e prima di impararla faccio un esame per vedere se la so. I casi della vita.
Test essenzialmente diviso in due parti. Crocette per la comprensione scritta ripartite in tre esercizi. Guardo cosa bisognasse fare, lo faccio, corretto perché solo uno scemo non poteva capire cosa significassero quegli esercizi e sbagliarli. Seconda parte: português escrito. Fantastico, ora devo scrivere in portoghese. Ci sono 4 composizioni da fare, e un botta e risposta. Guardo: una composizione é inventarsi un dialogo telefonico con un locatario per affittare una stanza, con domande di ogni genere. Eh eh, ottimo, scrivo una delle mail mandate a Mario por o meu quartinho lindinho, e sono a posto. Secondo test: telefona per prenotare un treno per Porto, chiedi quanto costa il bilhete, fai domande, informati. Mi invento un dialogo poco probabile ma alla fine il senso sembra essere passato, mi invento il colpo di scena, non compro il biglietto perché dopo venti domande su orari e vagoni, scopro che c'é solo posto in prima classe. Il bigliettaio portoghese ci rimane male e riaggancio. C'ho preso gusto, metodo Stanislawskij, non sbagli mai. Terza composizione: invita un amico a fare una passeggiata a Lisbona nel pomeriggio. Ok, provo a convincere il mio amico che ci troviamo nel pomeriggio a praça do comerço, che ci facciamo un giro guarda caso proprio nei posti dove ero stato due giorni fa mentre cercavo un cellulare e un centro commerciale. Inventare, crederci, qui bisogna passarlo 'sto test, almeno per l'onore. Ultima composizione: sei in un ristorante e devi tritare il cameriere perché quei babbi ti hanno fatto um bife bem passado e te lo volevi al sangue (scelta saggia amico) e anziché l'insalata ti hanno portato arroz e batatas fritas. Mi invento un italiano sclerato che ne dice di tutti i colori al povero empregado. Spero di aver sortito effetto. L'ultima composizione non la faccio, perché era: cosa dici se... un tuo amico compie gli anni. Di solito rispondo tanti auguri babbo ahahah sono piú giovane ahahah hai un piede nella fossa, ma non so dirlo in portoghese, e una frase shot non si inventa. Le altre frasi erano se uno stava male e un altro episodio di poco conto, non ricordo, non mi interessava. Ho consegnato. Nel frattempo un piccolo show: Marcus si alza e dice: troppo difficile, passo la mano, vado dagli iniziati. La prof compila un foglio e lo manda via. Mai e poi mai dovró subire una gogna simile. Solo Fabrizio Conca ha potuto permettersi di prendermi in giro cosí. Nessun altro dovrá mai farlo. Consegno ed esco: la prof ci ha gentilmente indicato onde está a cantina da universidade, depois o teste ides á tomar um café. Esco e... miracolo. O piú semplicemente: bau.

2 commenti:

NonnoHenry ha detto...

...te l'ho già detto...con tante tedesche verrò a trovarti MOLTO PRESTO :D per cui, vedi di allestire una magione come dio comanda ho finirà come ai Sims....MIDABULAAAAAA

kazam82 ha detto...

Midabulaaaaaaaaaaaaaa!!! Ehehehe qui tengo tutto pulito e tranquillo, non ti preoccupare, niente scleri e solo barrette verdi tutte piene!! ghghghgh