domenica 31 agosto 2008

Capitolo 14, ovvero EU GOSTO DANÇAR, EU SOU UM PIRATA.

La vita notturna di Lisbona, devo dire, é molto interessante. Segue una disciplina ben precisa e non sgarra mai. E soprattutto é molto bella da vivere quando si é in gruppo con una manica di pazzi furiosi italioti con una voglia matta di divertirsi e sballare. Ma procediamo con ordine.
Alora, la serata a Lisbona inizia sostanzialmente molto tardi, e com certeza non sono i turisti a dettare i tempi, ma sono direttamente gli alfacinhas, che riescono a fare tutto con una lentezza e una pacatezza che neanche mi immaginavo, io, da buon italiota norduense, abituato a iniziare alle 21.45 circa e finire almax alle 2, o piú tardi quando la serata prende una piega strana. Dunque l'appuntamento base che ho cotidie con i miei compari é attorno alle 11 e mezza o mezzanotte in praça Camões, alla metro di Baixa-Chiado, luogo di ritrovo per mezza Lisboa in virtú della possente presenza della statua di Camões e della vicinanza a Rua da Atalaia, cioé il cuore pulsante del Bairro Alto.
Il Bairro é dunque il luogo fondamentale del divertimento lisbonese, e devo dire che a me gosta muito. E' un quartiere abbastanza sopraelevato di Lisbona, praticamente attaccato al centro, costituito da stretti viottoli in cardo e decumano, quindi tutto perfettamente simmetrico, quindi per chi mi conosce mooooolto apprezzato dal sottoscritto, costituito essenzialmente di locali. Chi vive lí e deve andare a fare la spesa, o chiama il servizio a domicilio dell'Esselunga (una spesa consegnata in 2000 chilometri, eccezionale) oppure olio di ginocchia, si fa due o tre colline per trovare un discount e ottenere il minimo per vivere. Dentro al Bairro si puó trovare di tutto. Come giá dissi in precedenza, al Bairro andai per ascoltare il fado in un ristorante. Lí si va per incontrare gli amici, e li trovi senza doverli avvertire che stai andando lí. Al Bairro si va per bere un milione di imperiais. Al Bairro si va a ballare, in discoteche piú importanti, con buttafuori e porte di metallo cigolante senza spiragli per scrutare l'interno, cosí come piccoli localini di 20 metri quadrati dove si balla stipati talmente che il Goganga sembra una iacuzzi. Al Bairro si va per conoscere gente, per broccolare, per rimorchiare, per amare o piú banalmente per trombare. Questo, peró, non é il mio caso. Di solito mi fermo al milione o due di imperiais.
In ogni caso, la serata diciamo vede stappare la sua prima imperial circa alla mezzanotte e si prolunga suppergiú fino alle 4-5 della notte, con buona pace della Dona Professora che nell'incedere dei giorni ha visto la sua classe ridursi pezzo per pezzo. Si raggiunge da praça Camões rua da Atalaia e ci si infila in un localino. Anzi no, si rimane in strada, perché di solito non ci si sta nei localini. Localini grossi quanto un bagno un po' grande, con una spillatrice, due sedie, qualche pazzo e molta puzza di fumo. Normalmente verso l'una-una e mezza il Bairro assume piú o meno questa conformazione: strade piene di gente che per fare cinquanta metri é necessario tirare spallate, un milione di lingue diverse parlate, che la torre di Babele sembra un giocattolino playmobil, bicchieri di plastica ovunque, i primi sbronzi marsi, divertimento assicurato. Effettivamente amo molto il Bairro, mi ricorda diciamo... os falecidos; manca solo il cimitero. Direi che quando ho scelto Lisbona per fare l'Erasmus, ho avuto grande fortuna. Mentre alcuni amici mi hanno giá riferito la loro inappetenza per la ripetitivitá del Bairro, io invece mi sento a casa. Non mi annoio mai. O Bairro Alto fica bem, anzi, muito beeeeeeeeeem.
Nel frattempo che la vacanza studio procede, le conoscenze aumentano, il mio cervello va sempre piú in pappa per il desiderio fluorescente di Limão(tm) e le presenze femminili non lasciano scampo ai miei poveri ormoni maltrattati; provavo a lasciarli nella cassettiera in casa per sembrare piú distaccato, ma evidentemente loro sono ben piú furbi di me e si nascondevano; provavo ad affogarli nelle imperiais, ma non sono sanno nuotare, ma sono pure ritemprati da quelle docciate fredde di Sagres e Super Bock, e diventano dei specie di supersoldati votati al sacrificio. Quindi, un bel giorno, anzi una bella nottata, il mio applombe ferreo si é sgretolato davanti ad un ormone-soldato chiamato Innocenti, ed ecco che il mio corpo si trasforma in un coguaro corazzato che utilizzando la tecnica del blitzLimão(tm), si scaglia a 120 km/h verso una rapariga brasileira pettoruta e simpatica.. e... e........
Primo rimbalzo lisbonese!! Attenzione signori, il primo tentativo - con solerzia peraltro, dato che é intervenuto a metá vacanza - cade miseramente nel vuoto. Prima tento un attacco al collo da est, la ragazza resiste e con la tecnica "pelle squamata del Mato Grosso" riesce a scollare il mio interesse maculato, e sono costretto ad una prima ritirata per riorganizzare le truppe e intentare un'altra tecnica. Forse sono stato un po' sprovveduto, ma ho pensato che evidentemente ora il lato buono da attaccare sarebbe stato quello ovest, adunque decido per un attacco massiccio, viso ovest con conversione verso il centro per cogliere alla sprovvista l'avversario e costringerlo ad un ripiegamento. Deciso di utilizzare la tecnica del coguaro aggressivo, e parto. Ma mi trovo un osso duro davanti, e con la tecnica diversiva "perno vertebrale e rotazione di 90 gradi del Ceará" manda in menga l'attacco in un secondo, perché anziché trovarmi una guancia trovo capelli, un orecchio, svariati orecchini, un tatuaggio, la casetta di Babbo Natale, un biglietto della lotteria di Pasqua di Bucarest, un amico che non vedevo da tempo e qualche relitto secentesco; sono pure bloccato nei movimenti a causa del capello setoloso brasiliano, e sono costretto ad una celere ritirata strategica. Gli ultimi attacchi volgono sempre al peggio, e ad un certo punto, stanco e provato da tanto combattimento e tante tecniche, decido di suonare il rientro alla base, e mestamente mi avvio verso casa, con l'ormone-soldato silente e in colpa, io un filo incazzato, il Bairro che sorride e la serata che prosegue ignorandomi.
O tempora, o mores! Tazza, che riceve benevolo lo sguardo degli dei della terra e dello spazio, che vivi felice, e felicemente spendi le serate e i soldi in imperiais e stupidaggini, di', cosa hai pensato quando il gusto avariato della sconfitta ancora ti bació? Cosa dicesti quando il torbido tocco della sconfitta ti accarezzó lo sguardo dicendoti:"Ah ah, babbo, godo"? Tanto tempo passó dall'ultima sconfitta, e per troppo stupidamente pensasti che sarebbe stato sufficiente allontanarsi dall'acre perdere per dimenticarsi per sempre di lui, e gioire del vizio e della felicitá travolgente dell'amore. Mala tempora currunt, e l'inganno non fece che amplificare la derisione degli spiriti maligni che abitano il Tejo e che sconsolato ti guardano passare per le discese della Baixa. Duqnue, che dicesti? Che facesti? Chi fosti?
Solo qualche porcone, un paio di passi troppo lunghi, un taxi che rapido porta a Pombal. Guai a voi tutti, infimi personaggi buoni solo a lamentarsi che va tutto male, quando non conoscete se non per sentito dire cosa significa perdere una volta di piú: la vendetta degli spiriti del Tejo - ma soprattutto di Montezuma - vi colga nel mezzo della notte e vi trascini all'Ade.

Che poi in fondo a me non é che importasse piú di tanto. Diciamo che in una vacanza che si rispetti un po' di Limão sarebbe il caso di ottenerlo. Ma tant'é, tacciamo una volta di piú, paglione, imperial, e tanta good life!

E poi ci sono le discoteche. Alcuni localini minuscoli - come il bagno grande di cui sopra - con musica e fumo a vagonate, altre piú grandi, con ingresso a pagamento, alcune piú rockeggianti, altre piú unzanti, altre piú caseggianti.
Tengo a segnalarne due, una buona e l'altra meno. Innanzitutto: formazione delle squadre intervenute nelle discos.
Giocano al Dock's Club a Lisboa, in porta Sonja Uhl, portierone franco-austro-alemanno, fare militare, se tira una sberla non ti riprendi. Linea difensiva: Tazza, che non ama danzare ma tira di piú un... che un carro di buoi e Miriam Tappe, possente difenditrice germanica, che ama ballare ma non la musica dove ci trovavamo; a centrocampo a dirigere Icham, ragazzotto marocchino, francofalante e portogofono, simpatico e alla mano, a suo agio ovunque. In avanti, la nostra pupona, Ughetta detta Duracell, puó ballare ininterrottamente qualsiasi musica fatta per ballare per ore senza stancarsi, senza bere niente, senza quasi andare in bagno. Una macchina da Gol. Stadio: Dock's Club dei docas di Cais do Sodré, Lisboa, capienza circa 1000 persone, una dancefloor con balcone e 2 bar. Campo in buone condizioni, da segnalare un palchetto a mo' di cubo. Ingresso: uomini 12 con una consumazione e mezzo (cocktail+softdrink o birra), raparigas ingresso gratuito con quattro consumazioni (esticazziperó, altro che uguaglianza...).
Entriamo in discoteca alle 2 di notte, come veri zauri. Ma con nostra grande sorpresa, il luogo é ancora emivuoto. Passiamo un'oretta a conversare del piú e del meno svaccati su divanetti all'esterno. La musica é una sorta di electro-housenonsobenecosasia. Tant'é, ad una certa iniziamo a danzare spensierati trainati dalla nostra punta. Ora, la serata passa in maniera molto divertente, e sono da segnalare alcuni personaggi moooolto interessanti. Então, la quantitá di raparigas non é estrema, la qualitá alle volte eccelle, altre volte scade nell'inguardabile. Momento mooolto simpatico, sia io che Icham rischiamo la vita perché, cercando il bagno,non ci rendiamo conto che avevamo un vetro ben pulito davanti e il naso rischia grosso, rischia un impatto diretto senza mezzi termini e molto fragoroso. Primo personaggio incredibile. Un tipo, presumibilmente portoghese, 350 chili per un metroottanta di incapacitá a ballare - mi ha fatto sentire una specie di Don Lurio al confronto - che si mette a fare gesti incredibili ininterrottamente. Mandiamo delle macumbe affinché scenda dal palcocubo ma insiste. Dopo 15 minuti di macumbe e risate a profusione il tipo non demorde, scorgo delle radici che dalle sue pernas affondano nel terreno della discoteca. Il tipo, evidentemente afflitto da qualche sostanza illegale, si allontanerá solo verso le 4 e dopo aver emesso qualche ettolitro di sudore. Una scena al limite del reale.
I portoghesi evidentemente non sanno ballare, e la disco non diventa quella gabbia di Limão(tm) che mi aspettavo. Danziamo danziamo, commentiamo qualche truiun slavo che si presenta con dressings indescrivibili, facciamo qua e lá qualche pausa, Mi rammarico che le quattro consumazioni delle ragazze andranno pressocché buttate via in quanto le amiche sono mezze astemie, io mi limito a guardare la situazione. Non sono un animale da disco, tant'é che mi limito a ballare ben contento fino a quando la serata non si chiude, verso le 5 e mezza, con qualche canzone R'n'B e noi che chiaccheriamo svaccati sui divanetti. Rientro a casa previsto per le 6 e mezza del mattino, opto per l'insert insulinico da giaguaro, con attesa alle 7 del mattino, bomba e andare a dormire. Voto alla squadra: 7.
Seconda discoteca, chiamasi Fragil. Squadra in campo: Ughetta, Miriam; amiche tedesche delle precedenti, conosco poco se non che sono di Köln la cittá dove come veri tauri si entra alle 22; Igor Gonçalo Furão, di cui forniró una descrizione piú esauriente a tempo debito, cmq un grandissimo; le amiche belgiche Elien e Greet, new entry degli ultimi giorni nel mio parterre di amicizie, voglio loro molto bene. La povera Greet - moooolto carina in tutto questo - purtroppo ha un solo difetto, normalmente ha un viso cagnesco. La cara Elien é piú raggiante, ma ha due difettucci, é un po' tondeggiante - un vero peccato - e porta sempre le solite stesse cazzo di ballerine orende impossibili da sopportare. Inoltre, madre natura le ha fatte incontrare perché si sentiva in colpa: la tondeggiante é piatta, la cagnesca ha solo le tibie al posto delle gambe e 2 watermellons. Natura cinica e bara, un giorno mi vendicheró per la tua crudeltá. In panchina Tazza, che dopo una gitarella a Sintra probabilmente ha la bronchite ma ancora non lo sa; quelo che conta é che non riesce a parlare e che il mondo lo prende in giro perché non riesce a finire alcuna parole senza tirare un colpo di tosse. Come se avessi un malus in carisma di -10 per incomunicabilitá, ma un buon +1 per la simpatia di chi continua ininterrottamente a tossire.
Cos'é il fragil? Un posto dove molti miei amici starebbero giornate. Musica house di qualitá, mixata bene, locale molto piccolo sito in Bairro, 10 euro con consumazione l'ingresso (ragazze ovviamente zero), luce soffusa, una sala per ballare, una per descansar... é una discoteca di ricchioni. Palate di ricchioni. Ricchioni ovunque. la frequentazione rasenta il 90% di uomini. Il gruppo di ragazze piú numeroso é il nostro. Avverto del pericolo. Igor Furetto avverte del pericolo. Io tossisco, per star sicuro. Non ho neanche voglia di ballare. Limão a profusione. L'Elephant di Milão al confronto é una stupidaggine. Ughetta si lamenta di tanta carne sprecata. Azz...
Il panico si sparge tra noi. Le ragazze ballano felicemente. Noi no. Stiamo ben attaccati al muro e con gli occhi pronti a scorgere pericoli. Decidiamo di andare a bere qualcosa, dobbiamo andare nella sala descanso. Igor chiedendo di poter passare, incassa una dolce carezza sui capelli. Io tossisco, per star sicuro. Comincio a pensare che ho speso 10 € nella maniera peggiore dal viaggio in Sudafrica. La serata non dura a lungo. Io, Igor e Greet non siamo per rimanere lí. Elien si divide tra i nostri pareri. Le tipe danzano. Presto peró usciamo, non si riusciva a stare lí. Tant'é, Igor tira un sospiro di sollievo. Voto al locale: 4. Inadatto agli eterosessuali che non amano la house, quindi io e Igor. Faccio un ampio respiro anch'io, sollevato dalla saida. E tossisco.

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